SULMONA: ARTE, NATURA E DELIZIE ALIMENTARI

 



Sulmona è una pittoresca cittadina abruzzese in provincia dell’Aquila, (da cui dista circa 66km) che si trova al centro Abruzzo, circondata dal verde del Parco Nazionale della Maiella.

Quando si pensa a Sulmona vengono subito alla mente i ricordi scolastici del suo più illustre cittadino: il poeta Romano Publio Ovidio Nasone e, se siamo un po’ golosi, il delizioso Torrone locale.


Queste sono ottime ragioni per ricordare Sulmona, ma certamente la città merita una visita, anche per i sui splendidi monumenti, ad iniziare dall‘ampia Piazza Garibaldi, dove si trova il famoso acquedotto fatto costruire da Manfredi di Svevia e le bellissime porte della sua doppia cinta muraria, la più monumentale delle quali è senza dubbio Porta Napoli, che presenta una pianta rettangolare, caratterizzata, nella parte inferiore da un bugnato rustico, mentre l’area superiore presenta una finestra le cui mensole custodiscono bassorilievi di epoca romana .

Molto interessante anche la Chiesa di S. Maria della Tomba, che, secondo una leggenda deve il suo nome al fatto che secondo la tradizione fu eretta sopra un sepolcro pagano da cui deriva il nome “della Tomba”. I primi cenni storici su questo complesso, considerato uno tra i più importanti edifici religiosi di Sulmona, risalgono al XIII-XIV L’edificio presenta una facciata in stile romanico-gotico con un portale gotico che ospita lo stemma della famiglia Aragona ed è sovrastato da un rosone quattrocentesco. L’interno ha una pianta a croce latina e tre navate con il presbiterio con abside semicircolare e il soffitto a capriate lignee.

Vi sono poi molti altri monumenti, senz’altro degni di una visita come l’Acquedotto Medioevale in Piazza Garibaldi con la Fontana del Vecchio, una statua barbuta che viene ricollegata a Solimo, fondatore della città. La Piazza ospita anche diversi edifici antichi come la Chiesa di San Filippo Neri, la Chiesa monasteriale di Santa Chiara d’Assisi, la Chiesa di San Rocco.


Cattedrale di San Panfilo

Fuori dal centro storico sorge la Cattedrale dedicata a San Panfilo, patrono di Sulmona, le cui reliquie vengono portate in processione ogni anno il 28 Aprile. L’edificio, che ha subito diversi interventi di restauro, presenta all‘esterno presenta una facciata suddivisa in due livelli, mentre l’interno è suddiviso in 3 navate con 3 absidi semicircolari. Nella cripta, la parte più antica della chiesa, si trova l’altare in cui sono custodite le reliquie di San Panfilo, venerato in città perché aveva protetto Sulmona dalla peste che aveva colpito il Regno di Napoli nel 1656.

Ma non si può parlare di Sulmona senza ricordare i sui dintorni con alcune delle vette più alte degli Appennini, e meravigliosi laghi.

Fra i più conosciuti prodotti del territorio ricordiamo:

  • ll torrone tenero al cioccolato di Sulmona, che fa parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT): un impasto morbido di colore marrone, costituito da nocciole tostate, miele, zucchero, cacao, albume e vanillina e ricoperto con un foglio di ostia alla base e uno a copertura della stecca



Torrone di Sulmona

  • Aglio rosso di Sulmona, fregiato da marchio Deco (denominazione di origine comunale) e Presìdio Slow Food, che si riproduce esclusivamente nella Valle Peligna, dove viene coltivato da secoli. Ha una testa più grande dell'aglio classico, è più ricco di olii essenziali, si conserva a lungo ed è l'unico a generare uno scapo florale che viene estratto dalla pianta circa un mese prima della raccolta e si consuma fresco, conservato sottolio o in agrodolce ed ha un gusto meno deciso dell'aglio pur mantenendo le stesse proprietà farmacologiche ed alimentari della pianta madre.




Aglio Rosso


Infine, fra gli altri prodotti tradizionali non possiamo non ricordare i Confetti di Sulamona, già gustati dall’ imperatore Tiberio, elogiati da Boccaccio e regalati da Goethe. Il confetto, nella sua forma originaria, è costituito da un nucleo centrale di mandorla di cui la varietà più pregiata è quella di Avola (Sicilia) che, grazie alla sua formale ovale ed appiattita, permette allo zucchero (finemente lavorato) di avvolgere al meglio la mandorla, dando vita a confetti raffinati e dal sapore caratteristico e tradizionale.


Gianluigi Pagano




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